I comuni francesi vicini al confine con Ginevra sono sul piede di guerra in seguito a una decisione adottata mercoledƬ dal Consiglio di Stato ginevrino: dal rientro in classe dopo le vacanze estive del 2026, gli allievi frontalieri non saranno più ammessi negli istituti del Cantone. Gli scolari colpiti dal provvedimento sono inizialmente 350, ma a medio termine diventeranno 2ā000. Per il sindaco di Annemasse Christian Dupessey si tratta di un āprovvedimento brutaleā.
Di fatto il Governo ha stabilito di applicare un principio giĆ deciso nel 2018 e di mettere fine a un regime transitorio che applicava dal 2019, come ha comunicato la responsabile del Dipartimento dellāistruzione pubblica Anne Hiltpold. Permetteva a chi era giĆ iscritto di concludere gli studi obbligatori e ammetteva quegli allievi che avevano un fratello o una sorella giĆ scolarizzati a Ginevra, a condizione che almeno un genitore fosse assoggettato allāimposta alla fonte nel cantone.
La svolta - che una volta a regime permetterĆ di risparmiare 27 milioni di franchi - ĆØ motivata con la pressione demografica e la mancanza di posti nelle scuole. Chi ha avviato un ciclo, primario o secondario, potrĆ comunque portarlo a termine, mentre chi traslocherĆ nel corso dellāanno scolastico avrĆ diritto unicamente a concludere quello.
Ginevra si allinea cosƬ alla pratica di altri cantoni. Attualmente ha 1ā195 allievi frontalieri nelle scuole obbligatorie, 738 dei quali alle elementari. Nellā85% dei casi si tratta di cittadini svizzeri, figli di genitori che hanno deciso di vivere oltre confine. A questi se ne aggiungono 1ā326 a livello liceale o di apprendistato. I francesi, in questo caso, sono più numerosi in proporzione.
āNon ĆØ con queste decisioni unilaterali che si migliorerĆ la gestione della Grande Ginevraā, secondo Dupessey. Il Cantone ha adottato il provvedimento senza consultare le autoritĆ francesi. Il sindaco ha pure sottolineato come anche le regioni di confine siano soggette a una forte pressione demografica e sui servizi, visto che in molti vi si stabiliscono, da un lato attratti da Ginevra come polo economico, dallāaltro respinti da costi per lāalloggio difficilmente sostenibili.